Sempre più spesso incontro persone che decidono di affidare la ristrutturazione di casa propria ad artigiani che propongono trattamenti cosiddetti “chiavi in mano”, ossia propongono di seguire l’attività dell’intera ristrutturazione arruolando (il termine corretto sarebbe “subappaltando”), per ogni specifica lavorazione, idonei artigiani impiantisti/decoratori ecc ecc…
Spesso queste persone, per inesperienza, sottovalutano i problemi connessi e finiscono nella rete di questi “artigiani tutto fare”, i quali, nella maggior parte dei casi, non svolgono alcun tipo di attività ed in realtà si trasformano in coordinatori e/o direttori di “cantiere”.
Prima quindi di accettare questo tipo di proposta, al fine di evitare problematiche che possono anche sfociare in cause e spese legali, è necessario porsi alcune domande:
L’artigiano che mi sta proponendo una ristrutturazione “chiavi in mano” è qualificato per gestire un cantiere seppur di modesta entità?
Sono sicuro di potermi fidare dell’artigiano che ho davanti?
Quanto mi viene proposto è legale ? e poi questo artigiano può subappaltare le lavorazioni?
Può essere sufficiente avere un preventivo proposto da un impresa/artigiano per affidare serenamente i lavori?
E’ curioso notare come molte persone sono attente e scrupolose nel quotidiano, nelle “piccole cose”, mentre davanti a decisioni importanti (come nel caso della ristrutturazione della propria abitazione) tendano a sottovalutare l’affidabilità, la serietà, la professionalità del soggetto, anche in virtù dell’acquisto dell’immobile, avvenuto con sacrifici o l’intervento di un mutuo.
Le motivazioni più frequenti per le quali vengo contattato per consulenze e/o perizie di parte sono:
l’impresa/artigiano ritarda la fine lavori e quindi la consegna.
l’impresa/artigiano abbandona il cantiere per dedicarsi il più delle volte ad un altro lavoro più urgente (secondo una loro valutazione personale) o forse perché meglio pagato.
l’impresa/artigiano presenta a fine lavori (e sempre più spesso) una fattura di opere “extra” che non sono mai state autorizzate.
Forse anche tu che stai leggendo questo articolo sei incappato in questa situazione, tranquillo, non sei l’unico; esiste sempre una via d’uscita, più o meno dolorosa.
In realtà il mio intento, per chi sta leggendo questo articolo, è quello di prevenire eventuali situazioni che possono creare inconvenienti spiacevoli con perdite di tempo e di soldi.
Quali sono allora gli errori più comuni che si compiono quando si affidano dei lavori?
1. una eccessiva fiducia nella persona a cui si affidano i lavori (anche se a volte i parenti, gli amici, gli amici degli amici si sono trovati bene non è detto che sia la persona giusta)
2. guardare soltanto all’aspetto economico (purtroppo nella maggior parte dei casi vale il proverbio “come spendi mangi”)
Prima di iniziare una ristrutturazione chiedo al cliente se abbia già scelto l’impresa e spesso la risposta è “Sì, un amico di famiglia…”, “Un conoscente, ha già ristrutturato casa di amici…” ecc ecc…
E’ proprio in questi casi che ho visto interrompersi amicizie ventennali ed incrinarsi rapporti familiari.
Il secondo errore è il più comune ed è insito nella mentalità di tanti, il “dover risparmiare a tutti i costi”; spesso questa scelta comporta dover sostenere spese per aspetti legali e peritali (consulenze, cause, perizie ecc..) che non si era previsto ed al fine di risolvere fastidiosi contenziosi, ottenendo spesso anche una qualità dei lavori medio/bassa.
Vi starete quindi chiedendo: “E’ sbagliato scegliere un conoscente o un artigiano che propone un prezzo competitivo?”
La risposta è “No”; la cosa di fondamentale importanza è tutelare le parti (sempre e comunque), indipendentemente dal soggetto che si ha davanti.